Fermo Amministrativo:
Cos’è e cosa comporta
Il fermo amministrativo auto, o su altri beni mobili, è un atto utilizzato dalla Pubblica Amministrazione e da altri enti per recuperare in maniera forzosa i propri crediti.
È anche utilizzato come sanzione accessoria per alcune violazioni al Codice della Strada e comporta il divieto di utilizzare il mezzo fino alla cancellazione del fermo
Si tratta quindi di una forma di riscossione coattiva, introdotta dal D.P.R. n. 602/1973, che viene applicata sui beni mobili registrati, quindi mezzi di tutti i tipi, non solo automobili, impedendo al legittimo proprietario di servirsene finché non sarà estinto il credito dovuto.
Fino a che il debitore non salda il dovuto o non ottiene comunque la cancellazione del fermo, il mezzo è sottoposto alle seguenti limitazioni:
non può circolare, se lo fa rischia una salatissima sanzione amministrativa;
non può essere radiato dal PRA, esportato o rottamato;
deve essere custodito in un luogo non soggetto a pubblico passaggio, ad esempio garage o cortile privato.
Può invece essere venduto e anche per il nuovo proprietario varranno gli stessi limiti, per cui non potrà circolare o né rottamare l’auto acquistata e dovrà custodirla in luogo privato.
I soggetti trovati a circolare nonostante il fermo amministrativo incorreranno ad una sanzione compresa tra 776 euro e 3.111 euro e subiranno anche la confisca del mezzo, cioè il passaggio definitivo in proprietà allo Stato.
Infine, nel caso in cui il debito non venga saldato, il concessionario alla riscossione può pignorare il mezzo e farlo vendere, per rifarsi sul ricavato.
Trattandosi di recupero crediti per enti e P.A., il fermo amministrativo viene normalmente eseguito e comunicato dall’agente della riscossione (fino ad oggi Equitalia), il quale notifica al cittadino una cartella esattoriale con riepilogo di quanto dovuto all’ente creditore.
Se nei 60 giorni successivi alla notifica il debitore non ha pagato, o non ha ottenuto una rateizzazione, una sospensione o un annullamento del debito, l’agente riscossore può attivare le procedure di recupero forzoso.
Attenzione però: Equitalia, per i debiti fino a 1.000 euro, non procede ad esecuzioni se non è stata inviata, con posta ordinaria, una comunicazione di riepilogo del debito e se da questo invio non sono trascorsi 120 giorni.
In ogni caso, l’esecuzione del fermo amministrativo, con iscrizione del provvedimento al PRA, deve tassativamente essere preceduta dalla notifica al debitore del relativo preavviso, che deve contenere una serie di informazioni.
Dal ricevimento del preavviso decorrono ulteriori 30 giorni per il saldare, rateizzare, sospendere o far annullare il debito, altrimenti il fermo verrà iscritto.
Il preavviso è atto necessario, in mancanza del quale il successivo fermo può essere contestato.
In ogni caso, la modalità principale per evitare un fermo è saldare il debito verso l’ente o la P.A., ed è possibile anche richiedere la rateizzazione dello stesso e, tale richiesta blocca anche ogni azione esecutiva non ancora intrapresa, purché poi il piano di pagamento venga rispettato.
Se il bene oggetto del preavviso di fermo è un bene strumentale, si può fare istanza per ottenere l’annullamento.
In caso di contestazione del debito o di contestazioni relative alla cartella esattoriale è possibile richiedere la sospensione della riscossione all’agente della riscossione.
Il codice della strada prevede, per alcune violazioni, il fermo amministrativo anche come sanzione accessoria, quindi ulteriore rispetto alla sanzione pecuniaria.
Per verificare il fermo amministrativo auto, è necessario fare un controllo sul Pubblico Registro Automobilistico (PRA) relativamente alla targa che identifica il mezzo interessato.
Bisogna pagare il bollo auto per veicoli in fermo amministrativo?
Il bollo auto è un tributo applicato a tutti i veicoli sul territorio nazionale da versare alla Regione in cui è residente il proprietario dell’autoveicolo o motoveicolo.
Si tratta quindi di una tassa di possesso.
In caso di fermo amministrativo, il bollo è da pagare?
No, seguendo una circolare del Ministero delle Finanze n2/2003 che afferma che la documentazione attestante l’iscrizione di un Fermo amministrativo produce effetti riguardo la temporanea perdita di possesso del veicolo e la conseguente esenzione dal pagamento del bollo, però, è necessario controllare che la regione non abbia emanato disposizioni diverse.
In ogni caso è necessario frasi assistere da un legale al fine di valutare nel modo più dettagliato possibile tutta la situazione.